PERCORSI BIKE
Corto, Medio, Lungo e Extreme
PERCORSO CORTO

Abbiamo particolarmente a cuore questo percorso perché ha rappresentato per molti ”il primo amore”, la prima esperienza , il primo passo verso la passione profonda per la Bici e per la nostra terra.

Filetto, Filattiera, Ponticello, Caprio e Mocrone, sono i borghi attraversati da questo percorso che si svolge comunque quasi completamente su territorio pianeggiante, sterrato per l’80% ma senza particolari difficoltà tecniche.

E’ il percorso perfetto anche per tutti coloro che non vanno abitualmente in bici e che quindi non hanno nessun tipo di allenamento specifico infatti proprio per questo motivo è adatto anche ai bambini (dagli 8 anni in su) che devono essere assolutamente essere accompagnati dai genitori .

Rispetto alle edizioni precedenti, la parte centrale risulta rinnovata grazie agli interventi effettuati e appena terminati per la realizzazione della Ciclabile dei Castelli.

Caratteristiche del percorso
Lunghezza 25 km
Dislivello 300  mt
Single Track Nessun Single Track
Difficoltà
Località attraversate

Nel borgo è visibile l’impianto originario, oggi la piazza di Sopra, strutturato in forma quadrilatera e difeso da quattro torri cilindriche, di cui una ancora perfettamente individuabile. Il primo nucleo, venute meno le funzioni militari, venne adattato a residenza fortificata ed in seguito esteso, con ripetuti interventi fino al XVII secolo.
Al borgo si accede da due porte monumentali, di cui la porta Sud del XVI secolo, rifatta nel 1700 con bugnato a punta di diamante. Sulla piazza della chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo si trova il Palazzo dei Marchesi Ariberti, massiccio edificio seicentesco unito al borgo e alla chiesa da due eleganti passaggi aerei di collegamento, e sul lato opposto della piazza il Convento dei Frati Ospitalieri, vasto complesso del XVII secolo, con un bel chiostro interno in parte distrutto e rimaneggiato.
Nelle vicinanze del borgo si trova l’oratorio di San Genesio del XVI secolo, nella misteriosa selva di Filetto, nella quale sembra si svolgessero feste e incontri tribali già nella preistoria e dove sono state rinvenute numerose statue stele.

Il borgo fu fortificazione bizantina assieme a Filetto durante la guerra bizantino-longobarda. Sotto il dominio dei Malaspina, sulla collina di San Giorgio sorse un castello protetto da mura e dotato di torre centrale a protezione della via Francigena. Accanto al castello fu poi edificata la chiesa omonima, in stile romanico. Dell’antica struttura si conserva soltanto un’unica torre.
Nella seconda metà del XIV secolo i Malaspina iniziarono la costruzione di un altro castello all’ingresso del borgo. Nella parte alta del paese troviamo inoltre la chiesa di Santa Maria Assunta e l’edificio dell’antico Ospitale di San Giacomo d’Altopascio, indicato da una croce templare ricostruita sull’originale.
Nella parte bassa, lungo la statale della Cisa, si trova la millenaria pieve romanica di Sorano, al di sotto dell’antico sito di Castelvecchio, dove nei dintorni sono state ritrovate statue stele.

(fonte terredilunigiana.com)

Il borgo medievale di Ponticello risale al XIV-XV secolo e si trova a circa 3 chilometri da Filattiera, lungo l’antico tracciato della Via Francigena. Si sviluppa interamente dietro l’oratorio dei Santi Rocco e Bernardo, fondato nel 1648. La sua facciata si trovava originariamente rivolta verso l’abitato, ma nel 1819, l’oratorio venne restaurato ed ampliato con l’aggiunta della cupola coperta di rame, mentre la facciata fu costruita verso l’esterno. Da vedere all’interno del borgo caratterizzato da archi a sesto acuto, a tutto tondo e a botte, che collegano le vie e le abitazioni, la casa torre risalente al X-XII secolo, tipica abitazione fortificata a 3 locali sovrapposti con entrata situata al primo piano, a cui si accedeva con una scala a pioli retrattile, mentre attraverso alcune botole si passava agli altri vani interni dove venivano custoditi acqua e riserve alimentari.
Il borgo di Ponticello si anima con la festa de “I Mestieri nel Borgo”, un appuntamento che rievoca tutti i mestieri più antichi grazie all’allestimento, nelle cantine e nei fondi del borgo, di spazi espositivi per artigiani locali che lavorano la pietra, il vimine, il legno.

(fonte terredilunigiana.com)

Mocrone è un centro rurale di fondovalle posto lungo la via che porta a Malgrate. Citato già nel 1355 come Mocoronum, forse deve il suo nome al latino “mucrone”, ossia punta, indicando per estensione la lingua di terra o il costone dell’appennino in cui venne fondato.
Il piccolo abitato si snoda lungo una stretta via che dalla piazza porta alla chiesa nuova. Più in alto, non lontano si incontra l’oasi di Nostra Signora di Fatima, recente cappella del 1993 e quindi la piccola chiesa di San Maurizio. Circondata dal cimitero, risale al XIII-XIV secolo ed è costruita in bozze di pietra squadrata.
Mocrone accoglie nella piazza d’entrata un monumento dello scultore Riccardo Rossi dedicato ad Alberico Benedicenti (1866 Mondovì -1961 Mocrone), farmacologo e biologo di fama internazionale. Nei pressi anche la bella casa Benedicenti.

(fonte terredilunigiana.com)

PERCORSO MEDIO

Il Percorso Medio è l’ideale per tutti i bikers che si sentono pronti ad affrontare un dislivello superiore al percorso corto e che soprattutto hanno già una preparazione di guida che gli permetta di affrontare i tratti tecnici della discesa finale.

Rispetto al percorso corto “i biker del medio” dovranno affrontare la salita dell’oliveto di Caprio , la salita che da Mocrone sale in Numbria infine “il Nostro” Single Track della Fola

Filetto, Filattiera, Ponticello, Caprio e Mocrone, sono i borghi attraversati da questo percorso.

Caratteristiche del percorso
Lunghezza 35 km
Dislivello 700  mt
Single Track La Fola
Difficoltà ✪✪
Località attraversate

Nel borgo è visibile l’impianto originario, oggi la piazza di Sopra, strutturato in forma quadrilatera e difeso da quattro torri cilindriche, di cui una ancora perfettamente individuabile. Il primo nucleo, venute meno le funzioni militari, venne adattato a residenza fortificata ed in seguito esteso, con ripetuti interventi fino al XVII secolo.
Al borgo si accede da due porte monumentali, di cui la porta Sud del XVI secolo, rifatta nel 1700 con bugnato a punta di diamante. Sulla piazza della chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo si trova il Palazzo dei Marchesi Ariberti, massiccio edificio seicentesco unito al borgo e alla chiesa da due eleganti passaggi aerei di collegamento, e sul lato opposto della piazza il Convento dei Frati Ospitalieri, vasto complesso del XVII secolo, con un bel chiostro interno in parte distrutto e rimaneggiato.
Nelle vicinanze del borgo si trova l’oratorio di San Genesio del XVI secolo, nella misteriosa selva di Filetto, nella quale sembra si svolgessero feste e incontri tribali già nella preistoria e dove sono state rinvenute numerose statue stele.

Il borgo fu fortificazione bizantina assieme a Filetto durante la guerra bizantino-longobarda. Sotto il dominio dei Malaspina, sulla collina di San Giorgio sorse un castello protetto da mura e dotato di torre centrale a protezione della via Francigena. Accanto al castello fu poi edificata la chiesa omonima, in stile romanico. Dell’antica struttura si conserva soltanto un’unica torre.
Nella seconda metà del XIV secolo i Malaspina iniziarono la costruzione di un altro castello all’ingresso del borgo. Nella parte alta del paese troviamo inoltre la chiesa di Santa Maria Assunta e l’edificio dell’antico Ospitale di San Giacomo d’Altopascio, indicato da una croce templare ricostruita sull’originale.
Nella parte bassa, lungo la statale della Cisa, si trova la millenaria pieve romanica di Sorano, al di sotto dell’antico sito di Castelvecchio, dove nei dintorni sono state ritrovate statue stele.

(fonte terredilunigiana.com)

Irola si trova tra i torrenti Monia e Bagnone, sul lato sinistro del fiume Magra, del quale si godono suggestivi panorami. Il paese è diviso in due parti, Irola di Sopra ed Irola di Sotto, arrocati sul monte Biglio. Ad Irola di Sotto, si trova una casa torre a pianta quadrangolare, probabilmente anteriore all’anno 1000.
La chiesa parrocchiale di San Gimignano e il campanile si trovano nella stretta via di passaggio tra case di diverse altezze.

Il borgo medievale di Ponticello risale al XIV-XV secolo e si trova a circa 3 chilometri da Filattiera, lungo l’antico tracciato della Via Francigena. Si sviluppa interamente dietro l’oratorio dei Santi Rocco e Bernardo, fondato nel 1648. La sua facciata si trovava originariamente rivolta verso l’abitato, ma nel 1819, l’oratorio venne restaurato ed ampliato con l’aggiunta della cupola coperta di rame, mentre la facciata fu costruita verso l’esterno. Da vedere all’interno del borgo caratterizzato da archi a sesto acuto, a tutto tondo e a botte, che collegano le vie e le abitazioni, la casa torre risalente al X-XII secolo, tipica abitazione fortificata a 3 locali sovrapposti con entrata situata al primo piano, a cui si accedeva con una scala a pioli retrattile, mentre attraverso alcune botole si passava agli altri vani interni dove venivano custoditi acqua e riserve alimentari.
Il borgo di Ponticello si anima con la festa de “I Mestieri nel Borgo”, un appuntamento che rievoca tutti i mestieri più antichi grazie all’allestimento, nelle cantine e nei fondi del borgo, di spazi espositivi per artigiani locali che lavorano la pietra, il vimine, il legno.

(fonte terredilunigiana.com)

Mocrone è un centro rurale di fondovalle posto lungo la via che porta a Malgrate. Citato già nel 1355 come Mocoronum, forse deve il suo nome al latino “mucrone”, ossia punta, indicando per estensione la lingua di terra o il costone dell’appennino in cui venne fondato.
Il piccolo abitato si snoda lungo una stretta via che dalla piazza porta alla chiesa nuova. Più in alto, non lontano si incontra l’oasi di Nostra Signora di Fatima, recente cappella del 1993 e quindi la piccola chiesa di San Maurizio. Circondata dal cimitero, risale al XIII-XIV secolo ed è costruita in bozze di pietra squadrata.
Mocrone accoglie nella piazza d’entrata un monumento dello scultore Riccardo Rossi dedicato ad Alberico Benedicenti (1866 Mondovì -1961 Mocrone), farmacologo e biologo di fama internazionale. Nei pressi anche la bella casa Benedicenti.

(fonte terredilunigiana.com)

PERCORSO LUNGO

Rinnovato e leggermente allungato rispetto alle precedenti edizioni, questo percorso mette alla prova la preparazione fisica e la tecnica di guida dei bikers. Per la prima volta si sale fino ai Prati di Logarghena e si percorre anche il nuovissimo single track “Fil di gresta” realizzato dagli amici della Lunigiana X Bike. Nel complesso si tratta di un tracciato entusiasmante: salite da rampichino, paesaggi mozzafiato e single track da
brivido!

Il percorso attraversa i Borghi di Filetto, Mocrone, Filattiera, Caprio e Ponticello, Macerie , Tarasco , La Rocca Sigillina e poi arriva sul Monte Bosta pedalando nel mezzo del bellissimo borgo di Lusignana.

Caratteristiche del percorso
Lunghezza 50 km
Dislivello 1.500  mt
Single Track Vecchio Henry, Fil di Gresta, Cà di Piola
Difficoltà ✪✪✪✪
Località attraversate

Nel borgo è visibile l’impianto originario, oggi la piazza di Sopra, strutturato in forma quadrilatera e difeso da quattro torri cilindriche, di cui una ancora perfettamente individuabile. Il primo nucleo, venute meno le funzioni militari, venne adattato a residenza fortificata ed in seguito esteso, con ripetuti interventi fino al XVII secolo.
Al borgo si accede da due porte monumentali, di cui la porta Sud del XVI secolo, rifatta nel 1700 con bugnato a punta di diamante. Sulla piazza della chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo si trova il Palazzo dei Marchesi Ariberti, massiccio edificio seicentesco unito al borgo e alla chiesa da due eleganti passaggi aerei di collegamento, e sul lato opposto della piazza il Convento dei Frati Ospitalieri, vasto complesso del XVII secolo, con un bel chiostro interno in parte distrutto e rimaneggiato.
Nelle vicinanze del borgo si trova l’oratorio di San Genesio del XVI secolo, nella misteriosa selva di Filetto, nella quale sembra si svolgessero feste e incontri tribali già nella preistoria e dove sono state rinvenute numerose statue stele.

Mocrone è un centro rurale di fondovalle posto lungo la via che porta a Malgrate. Citato già nel 1355 come Mocoronum, forse deve il suo nome al latino “mucrone”, ossia punta, indicando per estensione la lingua di terra o il costone dell’appennino in cui venne fondato.
Il piccolo abitato si snoda lungo una stretta via che dalla piazza porta alla chiesa nuova. Più in alto, non lontano si incontra l’oasi di Nostra Signora di Fatima, recente cappella del 1993 e quindi la piccola chiesa di San Maurizio. Circondata dal cimitero, risale al XIII-XIV secolo ed è costruita in bozze di pietra squadrata.
Mocrone accoglie nella piazza d’entrata un monumento dello scultore Riccardo Rossi dedicato ad Alberico Benedicenti (1866 Mondovì -1961 Mocrone), farmacologo e biologo di fama internazionale. Nei pressi anche la bella casa Benedicenti.

(fonte terredilunigiana.com)

Caprio si trova sulla parte destra dell’omonimo torrente. E’ un borgo molto caratteristico e per alcuni tratti ricorda l’architettura presente a Pontremoli. Fu infatti confine dell’unico comune medievale lunigianese, delimitato “ab utroque flumine Capriae”, dove l’altro torrente Caprio è l’odierno torrente Teglia. Tipiche sono le case torri medievali del borgo, come casa Moscatelli a Caprio di Sopra. Conserva bei portali in arenaria e la parte superiore presenta un borgo in galleria. La chiesa parrocchiale di Caprio si trova nella parte inferiore, dedicata a Santa Maria Assunta, lungo l’antica via Lombarda che portava al passo del Cirone. Secondo il Ferrari, prima dell’anno Mille venne donata all’abbazia di Brugnato insieme alla chiesa di Sant’Anna, oggi a Caprio di Sopra, ma anticamente annessa al castello di Sant’Anna, oggi scomparso, sulla collina a dominio dei due abitati, possedimento della famiglia feudale degli Alfieri.
Caprio passò al comune di Pontremoli, circondato dai domini dei Malaspina di Filattiera, per poi confluire nel Granducato di Toscana con i Medici.

(fonte terredilunigiana.com)

Il borgo medievale di Ponticello risale al XIV-XV secolo e si trova a circa 3 chilometri da Filattiera, lungo l’antico tracciato della Via Francigena. Si sviluppa interamente dietro l’oratorio dei Santi Rocco e Bernardo, fondato nel 1648. La sua facciata si trovava originariamente rivolta verso l’abitato, ma nel 1819, l’oratorio venne restaurato ed ampliato con l’aggiunta della cupola coperta di rame, mentre la facciata fu costruita verso l’esterno. Da vedere all’interno del borgo caratterizzato da archi a sesto acuto, a tutto tondo e a botte, che collegano le vie e le abitazioni, la casa torre risalente al X-XII secolo, tipica abitazione fortificata a 3 locali sovrapposti con entrata situata al primo piano, a cui si accedeva con una scala a pioli retrattile, mentre attraverso alcune botole si passava agli altri vani interni dove venivano custoditi acqua e riserve alimentari.
Il borgo di Ponticello si anima con la festa de “I Mestieri nel Borgo”, un appuntamento che rievoca tutti i mestieri più antichi grazie all’allestimento, nelle cantine e nei fondi del borgo, di spazi espositivi per artigiani locali che lavorano la pietra, il vimine, il legno.

(fonte terredilunigiana.com)

Irola si trova tra i torrenti Monia e Bagnone, sul lato sinistro del fiume Magra, del quale si godono suggestivi panorami. Il paese è diviso in due parti, Irola di Sopra ed Irola di Sotto, arrocati sul monte Biglio. Ad Irola di Sotto, si trova una casa torre a pianta quadrangolare, probabilmente anteriore all’anno 1000.
La chiesa parrocchiale di San Gimignano e il campanile si trovano nella stretta via di passaggio tra case di diverse altezze.

Cavallana, nelle vicinanze di Filattiera e a poca distanza da Caprio, entrò a far parte del comune nel 1865. Posto sotto la Rocca Sigillina, conserva un bel borgo in galleria e la chiesa dedicata a San Martino. Alla fine del ponte sul Caprio dove comincia la salita per il borgo, scende un sentiero sulla sinistra che porta al torrente, dove in estate è possibile rinfrescarsi in un ambiente naturale molto suggestivo. Cavallana fu acquistata nel 1546 da Cosimo I ai conti Noceti, per incorporarlo al territorio di Bagnone, di cui fece parte appunto fino al 1865.

(fonte terredilunigiana.com)

Lusignana, nella vallata del Caprio, a sinistra dello stesso torrente, è una delle più elevate località poste nel versante toscano, alle pendici della catena appenninica del Monte Orsaro. E’ composta di due frazioni denominate Vignolo e Posponte. La vallata ha pascoli, prati e boschi verdeggianti, percorsi da numerosi torrentelli.
Di aspetto prevalentemente rurale, il paese ha origini abbastanza antiche, specialmente, la villa di Posponte, probabilmente primo nucleo del casale di Lusignana. Già dominio del marchese Spinetta Malaspina di Fosdinovo, si diede nel 1477 alla Repubblica Fiorentina. Nel 1549 faceva invece parte del feudo malaspiniano di Filattiera del marchese Bernabò, figlio di Manfredi che la vendette a Cosimo I. La chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio si trova alle pendici del Monte Marmagna. E’ posta a circa metà strada tra le due frazioni ed ha l’aspetto, nella parte esterna, di una pieve. Una data incisa sull’architrave del portale di arenaria della chiesa attuale reca l’indicazione dell’anno 1646. Nel paese si trova una raccolta di oggetti e attrezzi della civiltà contadina dell’alta Val di Caprio, intitolata a Mario Nadotti. E’ visitabile agli inizi di agosto durante la festa del paese. Superando Lusignana, a controllo della strada che da Filattiera andava nella valle del Parma attraverso il passo del Cirone, troviamo i ruderi di Monte Castello, databile approssimativamente tra la metà del VI secolo e la metà del VII.

(fonte terredilunigiana.com)

Gigliana si trova a pochi chilometri da Filattiera, sulla strada per Lusignana, svoltando a destra al bivio tra Caprio e la stessa Gigliana, dopo aver superato il santuario di San Rocco.
Gigliana fece parte del comune di Filattiera a partire dal 1865, staccandosi dal comune di Bagnone. Nel Medioevo, era parte del feudo dei Malaspina di Filattiera. In epoca longobarda, Gigliana era toccata dall’antica strada lombarda.
Da rimarcare nel borgo, un frammento di statua stele di stile arcaico, murato nel 1749 nel campanile della chiesa di San Michele.

(fonte terredilunigiana.com)

Biglio è una piccola località di una decina di case, aggregata al comune di Bagnone. Già del feudo di Treschietto, è raggiungibile da Irola o da Gigliana. In epoca medievale, fu molto probabilmente caposaldo di transito sull’alta valle del torrente Monia. La parrocchia, é costituita da un oratorio dedicato a San Giacomo Maggiore.

(fonte terredilunigiana.com)

PERCORSO EXTREME

Stesso spirito di approccio: nessun cronometro, ma un percorso ancora più lungo per chi si vuole mettere alla prova su chilometraggi estesi e scoprire angoli della Lunigiana fino ad ora mai toccati dalle tracce della Castagna Bike .

Un itinerario in più per soddisfare i più temerari in esplorazione su nuove vette; Prati di Logarghena, Gpm sul monte Bosta e poi via su tutti i single track realizzati dai ragazzi della Lunigiana X Bike: “Vecchio Henry, Fil di gresta , Renzhofer , Cà di Piola e sul finale il single track “La Fola“, forse il più impegnativo della giornata!

Un’escursione di 60 chilometri con 2.000 metri di dislivello in cui potrete fare il pieno di ricordi di fronte ad alcuni dei panorami più sensazionali di tutta l’alta Toscana.

Oltre a tutti i borghi attraversati dal percorso lungo, i Bikers dell’ Extreme vedranno Cavallana e Numbria.

Caratteristiche del percorso
Lunghezza 60 km
Dislivello 2.000  mt
Single Track Vecchio Henry, Fil di gresta, Renzhofer, Cà di Piola, La Fola
Difficoltà ✪✪✪✪✪
Località attraversate

Nel borgo è visibile l’impianto originario, oggi la piazza di Sopra, strutturato in forma quadrilatera e difeso da quattro torri cilindriche, di cui una ancora perfettamente individuabile. Il primo nucleo, venute meno le funzioni militari, venne adattato a residenza fortificata ed in seguito esteso, con ripetuti interventi fino al XVII secolo.
Al borgo si accede da due porte monumentali, di cui la porta Sud del XVI secolo, rifatta nel 1700 con bugnato a punta di diamante. Sulla piazza della chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo si trova il Palazzo dei Marchesi Ariberti, massiccio edificio seicentesco unito al borgo e alla chiesa da due eleganti passaggi aerei di collegamento, e sul lato opposto della piazza il Convento dei Frati Ospitalieri, vasto complesso del XVII secolo, con un bel chiostro interno in parte distrutto e rimaneggiato.
Nelle vicinanze del borgo si trova l’oratorio di San Genesio del XVI secolo, nella misteriosa selva di Filetto, nella quale sembra si svolgessero feste e incontri tribali già nella preistoria e dove sono state rinvenute numerose statue stele.

Mocrone è un centro rurale di fondovalle posto lungo la via che porta a Malgrate. Citato già nel 1355 come Mocoronum, forse deve il suo nome al latino “mucrone”, ossia punta, indicando per estensione la lingua di terra o il costone dell’appennino in cui venne fondato.
Il piccolo abitato si snoda lungo una stretta via che dalla piazza porta alla chiesa nuova. Più in alto, non lontano si incontra l’oasi di Nostra Signora di Fatima, recente cappella del 1993 e quindi la piccola chiesa di San Maurizio. Circondata dal cimitero, risale al XIII-XIV secolo ed è costruita in bozze di pietra squadrata.
Mocrone accoglie nella piazza d’entrata un monumento dello scultore Riccardo Rossi dedicato ad Alberico Benedicenti (1866 Mondovì -1961 Mocrone), farmacologo e biologo di fama internazionale. Nei pressi anche la bella casa Benedicenti.

(fonte terredilunigiana.com)

Caprio si trova sulla parte destra dell’omonimo torrente. E’ un borgo molto caratteristico e per alcuni tratti ricorda l’architettura presente a Pontremoli. Fu infatti confine dell’unico comune medievale lunigianese, delimitato “ab utroque flumine Capriae”, dove l’altro torrente Caprio è l’odierno torrente Teglia. Tipiche sono le case torri medievali del borgo, come casa Moscatelli a Caprio di Sopra. Conserva bei portali in arenaria e la parte superiore presenta un borgo in galleria. La chiesa parrocchiale di Caprio si trova nella parte inferiore, dedicata a Santa Maria Assunta, lungo l’antica via Lombarda che portava al passo del Cirone. Secondo il Ferrari, prima dell’anno Mille venne donata all’abbazia di Brugnato insieme alla chiesa di Sant’Anna, oggi a Caprio di Sopra, ma anticamente annessa al castello di Sant’Anna, oggi scomparso, sulla collina a dominio dei due abitati, possedimento della famiglia feudale degli Alfieri.
Caprio passò al comune di Pontremoli, circondato dai domini dei Malaspina di Filattiera, per poi confluire nel Granducato di Toscana con i Medici.

(fonte terredilunigiana.com)

Il borgo medievale di Ponticello risale al XIV-XV secolo e si trova a circa 3 chilometri da Filattiera, lungo l’antico tracciato della Via Francigena. Si sviluppa interamente dietro l’oratorio dei Santi Rocco e Bernardo, fondato nel 1648. La sua facciata si trovava originariamente rivolta verso l’abitato, ma nel 1819, l’oratorio venne restaurato ed ampliato con l’aggiunta della cupola coperta di rame, mentre la facciata fu costruita verso l’esterno. Da vedere all’interno del borgo caratterizzato da archi a sesto acuto, a tutto tondo e a botte, che collegano le vie e le abitazioni, la casa torre risalente al X-XII secolo, tipica abitazione fortificata a 3 locali sovrapposti con entrata situata al primo piano, a cui si accedeva con una scala a pioli retrattile, mentre attraverso alcune botole si passava agli altri vani interni dove venivano custoditi acqua e riserve alimentari.
Il borgo di Ponticello si anima con la festa de “I Mestieri nel Borgo”, un appuntamento che rievoca tutti i mestieri più antichi grazie all’allestimento, nelle cantine e nei fondi del borgo, di spazi espositivi per artigiani locali che lavorano la pietra, il vimine, il legno.

(fonte terredilunigiana.com)

Irola si trova tra i torrenti Monia e Bagnone, sul lato sinistro del fiume Magra, del quale si godono suggestivi panorami. Il paese è diviso in due parti, Irola di Sopra ed Irola di Sotto, arrocati sul monte Biglio. Ad Irola di Sotto, si trova una casa torre a pianta quadrangolare, probabilmente anteriore all’anno 1000.
La chiesa parrocchiale di San Gimignano e il campanile si trovano nella stretta via di passaggio tra case di diverse altezze.

Cavallana, nelle vicinanze di Filattiera e a poca distanza da Caprio, entrò a far parte del comune nel 1865. Posto sotto la Rocca Sigillina, conserva un bel borgo in galleria e la chiesa dedicata a San Martino. Alla fine del ponte sul Caprio dove comincia la salita per il borgo, scende un sentiero sulla sinistra che porta al torrente, dove in estate è possibile rinfrescarsi in un ambiente naturale molto suggestivo. Cavallana fu acquistata nel 1546 da Cosimo I ai conti Noceti, per incorporarlo al territorio di Bagnone, di cui fece parte appunto fino al 1865.

(fonte terredilunigiana.com)

Lusignana, nella vallata del Caprio, a sinistra dello stesso torrente, è una delle più elevate località poste nel versante toscano, alle pendici della catena appenninica del Monte Orsaro. E’ composta di due frazioni denominate Vignolo e Posponte. La vallata ha pascoli, prati e boschi verdeggianti, percorsi da numerosi torrentelli.
Di aspetto prevalentemente rurale, il paese ha origini abbastanza antiche, specialmente, la villa di Posponte, probabilmente primo nucleo del casale di Lusignana. Già dominio del marchese Spinetta Malaspina di Fosdinovo, si diede nel 1477 alla Repubblica Fiorentina. Nel 1549 faceva invece parte del feudo malaspiniano di Filattiera del marchese Bernabò, figlio di Manfredi che la vendette a Cosimo I. La chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio si trova alle pendici del Monte Marmagna. E’ posta a circa metà strada tra le due frazioni ed ha l’aspetto, nella parte esterna, di una pieve. Una data incisa sull’architrave del portale di arenaria della chiesa attuale reca l’indicazione dell’anno 1646. Nel paese si trova una raccolta di oggetti e attrezzi della civiltà contadina dell’alta Val di Caprio, intitolata a Mario Nadotti. E’ visitabile agli inizi di agosto durante la festa del paese. Superando Lusignana, a controllo della strada che da Filattiera andava nella valle del Parma attraverso il passo del Cirone, troviamo i ruderi di Monte Castello, databile approssimativamente tra la metà del VI secolo e la metà del VII.

(fonte terredilunigiana.com)

Gigliana si trova a pochi chilometri da Filattiera, sulla strada per Lusignana, svoltando a destra al bivio tra Caprio e la stessa Gigliana, dopo aver superato il santuario di San Rocco.
Gigliana fece parte del comune di Filattiera a partire dal 1865, staccandosi dal comune di Bagnone. Nel Medioevo, era parte del feudo dei Malaspina di Filattiera. In epoca longobarda, Gigliana era toccata dall’antica strada lombarda.
Da rimarcare nel borgo, un frammento di statua stele di stile arcaico, murato nel 1749 nel campanile della chiesa di San Michele.

(fonte terredilunigiana.com)

Biglio è una piccola località di una decina di case, aggregata al comune di Bagnone. Già del feudo di Treschietto, è raggiungibile da Irola o da Gigliana. In epoca medievale, fu molto probabilmente caposaldo di transito sull’alta valle del torrente Monia. La parrocchia, é costituita da un oratorio dedicato a San Giacomo Maggiore.

(fonte terredilunigiana.com)

PERCORSO E-BIKE EXPERIENCE

Nuovo percorso per e-bikers esperti.

Questa 18ª edizione avrà una new entry che galvanizzerà tutti gli appassionati delle biciclette a pedalata assistita. Abbiamo pensato a una nuova versione aggiuntiva realizzata in collaborazione con il testimonial della Lunigiana Bike Area Andrea Garibbo per gli ebiker esperti.

L’elettrizzante novità riguarda proprio un percorso pensato esclusivamente per chi, esperto ebiker, affronterà la Castagna Bike con la propria e-bike ricercando sentieri di superiore gradiente tecnico. Questa quinta versione ha un’estensione di 40 chilometri con circa 1.200 metri di dislivello collegando 5 spettacolari trail all’interno della Lunigiana Bike Area. Tratti specifici per sfruttare tutta la potenza del motore saranno segnalati con una specifica cartellonistica.

Un nuovo percorso che garantirà il massimo del divertimento al crescente numero di appassionati che arrivano in Lunigiana con la propria ebike ma solo per i più avanzati, considerando la presenza di cinque trail impegnativi.

Ricordiamo che il percorso, contrassegnato da segnali verdi sarà dedicato unicamente ai pedalatori dotati di bicicletta a pedalata assistita.

Caratteristiche del percorso
Lunghezza 40 km
Dislivello 1.200  mt
Single Track Vecchio Henry, Fil di gresta, Renzhofer, Cà di Piola, La Fola
Difficoltà ✪✪✪✪✪
Località attraversate

Nel borgo è visibile l’impianto originario, oggi la piazza di Sopra, strutturato in forma quadrilatera e difeso da quattro torri cilindriche, di cui una ancora perfettamente individuabile. Il primo nucleo, venute meno le funzioni militari, venne adattato a residenza fortificata ed in seguito esteso, con ripetuti interventi fino al XVII secolo.
Al borgo si accede da due porte monumentali, di cui la porta Sud del XVI secolo, rifatta nel 1700 con bugnato a punta di diamante. Sulla piazza della chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo si trova il Palazzo dei Marchesi Ariberti, massiccio edificio seicentesco unito al borgo e alla chiesa da due eleganti passaggi aerei di collegamento, e sul lato opposto della piazza il Convento dei Frati Ospitalieri, vasto complesso del XVII secolo, con un bel chiostro interno in parte distrutto e rimaneggiato.
Nelle vicinanze del borgo si trova l’oratorio di San Genesio del XVI secolo, nella misteriosa selva di Filetto, nella quale sembra si svolgessero feste e incontri tribali già nella preistoria e dove sono state rinvenute numerose statue stele.

Il borgo fu fortificazione bizantina assieme a Filetto durante la guerra bizantino-longobarda. Sotto il dominio dei Malaspina, sulla collina di San Giorgio sorse un castello protetto da mura e dotato di torre centrale a protezione della via Francigena. Accanto al castello fu poi edificata la chiesa omonima, in stile romanico. Dell’antica struttura si conserva soltanto un’unica torre.
Nella seconda metà del XIV secolo i Malaspina iniziarono la costruzione di un altro castello all’ingresso del borgo. Nella parte alta del paese troviamo inoltre la chiesa di Santa Maria Assunta e l’edificio dell’antico Ospitale di San Giacomo d’Altopascio, indicato da una croce templare ricostruita sull’originale.
Nella parte bassa, lungo la statale della Cisa, si trova la millenaria pieve romanica di Sorano, al di sotto dell’antico sito di Castelvecchio, dove nei dintorni sono state ritrovate statue stele.

(fonte terredilunigiana.com)

Irola si trova tra i torrenti Monia e Bagnone, sul lato sinistro del fiume Magra, del quale si godono suggestivi panorami. Il paese è diviso in due parti, Irola di Sopra ed Irola di Sotto, arrocati sul monte Biglio. Ad Irola di Sotto, si trova una casa torre a pianta quadrangolare, probabilmente anteriore all’anno 1000.
La chiesa parrocchiale di San Gimignano e il campanile si trovano nella stretta via di passaggio tra case di diverse altezze.

Il borgo medievale di Ponticello risale al XIV-XV secolo e si trova a circa 3 chilometri da Filattiera, lungo l’antico tracciato della Via Francigena. Si sviluppa interamente dietro l’oratorio dei Santi Rocco e Bernardo, fondato nel 1648. La sua facciata si trovava originariamente rivolta verso l’abitato, ma nel 1819, l’oratorio venne restaurato ed ampliato con l’aggiunta della cupola coperta di rame, mentre la facciata fu costruita verso l’esterno. Da vedere all’interno del borgo caratterizzato da archi a sesto acuto, a tutto tondo e a botte, che collegano le vie e le abitazioni, la casa torre risalente al X-XII secolo, tipica abitazione fortificata a 3 locali sovrapposti con entrata situata al primo piano, a cui si accedeva con una scala a pioli retrattile, mentre attraverso alcune botole si passava agli altri vani interni dove venivano custoditi acqua e riserve alimentari.
Il borgo di Ponticello si anima con la festa de “I Mestieri nel Borgo”, un appuntamento che rievoca tutti i mestieri più antichi grazie all’allestimento, nelle cantine e nei fondi del borgo, di spazi espositivi per artigiani locali che lavorano la pietra, il vimine, il legno.

(fonte terredilunigiana.com)

Mocrone è un centro rurale di fondovalle posto lungo la via che porta a Malgrate. Citato già nel 1355 come Mocoronum, forse deve il suo nome al latino “mucrone”, ossia punta, indicando per estensione la lingua di terra o il costone dell’appennino in cui venne fondato.
Il piccolo abitato si snoda lungo una stretta via che dalla piazza porta alla chiesa nuova. Più in alto, non lontano si incontra l’oasi di Nostra Signora di Fatima, recente cappella del 1993 e quindi la piccola chiesa di San Maurizio. Circondata dal cimitero, risale al XIII-XIV secolo ed è costruita in bozze di pietra squadrata.
Mocrone accoglie nella piazza d’entrata un monumento dello scultore Riccardo Rossi dedicato ad Alberico Benedicenti (1866 Mondovì -1961 Mocrone), farmacologo e biologo di fama internazionale. Nei pressi anche la bella casa Benedicenti.

(fonte terredilunigiana.com)